Reati informatici: nel 2022 sono più che raddoppiati! Il quadro fornito dal Rapporto Censis-Iisfa sul valore della Cybersecurity è inequivocabilmente chiaro: nel 2022 gli attacchi hacker contro infrastrutture sono più che raddoppiati. Si tratta del 138% in più nel giro di un anno. La minaccia principale arriva dalle frodi bancarie.
Reati informatici: nel 2022 sono più che raddoppiati!
“I frodatori stanno utilizzando tecniche di intelligenza artificiale per migliorare le frodi – racconta Gerardo Costabile, Presidente dell’Iisfa, Associazione Italiana Digital Forensics -. Questo è sicuramente un punto di attenzione perchè le persone non hanno tutti gli strumenti oggi per difendersi. Noi dobbiamo aiutarle sia a comprendere bene il fenomeno, oltre che per trovare le migliori soluzioni per difendere la popolazione”.
Serve maggiore consapevolezza da parte di tutti
Il fulcro della questione è quello di diffondere sempre più consapevolezza sui i rischi che si corrono utilizzando pc, smartphone e altri strumenti digitali. Prosegue Costabile “Resta un 20 per cento degli italiani che ancora non conosce la parola cybersecurity,: Su questo bisogna lavorare a livello culturale, partendo dalle scuole, partendo un po’ dalle basi – evidenzia ancora il presidente Iisfa -. Le persone restano al centro, come sono al centro di questo Rapporto, devono essere al centro della cybersecurity nazionale. La trasformazione digitale è veramente una rivoluzione, come più volte ho sottolineato, deve avvenire in sicurezza – sottolinea Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale . In sicurezza significa che deve avvenire attraverso adeguati, continui e costanti investimenti nel campo della sicurezza informatica”.
Gli italiani ci provano a difendersi
Dal rapporto emerge anche il tentativo degli italiani di proteggersi con password, antivirus e, anche se in misura più contenuta, attraverso sistemi di autenticazione più complessi, come l’autenticazione biometrica: “I reati telematici sono brutti, sono fastidiosi, toccano l’identità personale – osserva Giuseppe De Rita, presidente Censis -. e quindi c’è questa tendenza a garantirsi la sicurezza attraverso gli schermi, attraverso le password dedicate, attraverso il combattimento dei virus, cioè facendo una serie di iniziative fondamentali”.
Una strada ancora lunga da percorrere
“La rivoluzione digitale, appunto in quanto rivoluzione, va avanti con speditezza, con velocità, e noi dobbiamo avere, o tentare di avere, lo stesso passo con cui questo processo, così invasivo, così pervasivo, così incalzante, sta andando avanti in questi ultimi anni, in questi ultimi lustri – sottolinea con forza il direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale .